So che esiste una persona da qualche parte, e lo so perchè lo sento dentro.
Forse si tratta solo del frutto della speranza vana
di una donna che è come tutti gli esseri umani,
illusa.
E tutti gli altri non riescono più a toccarti. Nessuno riesce a toccarmi.
Non c'è il minimo dialogo tra di noi,
sento che ogni cosa, qualcunque cosa diciamo
rimane isolata,
come la speranza e la fretta di conoscerci l'un l'altro.
Una ricerca disperata che continuo a fare, instancabile,
eppure effettivamente già stanca, a diciannove anni.
Una ricerca che insiste nel dare ascolto a voi tutti,
e si rende conto senza mai impararlo,
che essere come la gente ti vuole non serve a niente.
E ad essere se stessi si rimane irrimediabilmente soli.
Ma ha ragione Pirandello.
Che vuol dire essere noi stessi?
Chi sono io, al di là di ogni forma?
Non mi trovo più. Non trovo più cosa voglio. Cosa sento. Cosa cerco. Non so nemmeno più cosa spero.
Sono diventata una negazione, un 'non so' che non ha nulla da dire, eppure continua a parlare, cercando di raggiungere la luce della comprensione, in una tenebra che è tale al punto di non possedere il suo contrario.
Voglio lei. E anche lei. Voglio tutto, ma alla fine,
confermando il 'paradosso'
non voglio niente.
Non lo so(?)
Sono solo terribilmente CONFUSA.