28 settembre 2009
Semplicemente, Ti Amo
Tornata con un Ti Amo.
Ti Amo, cucciola. Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata.
Sei la cosa più bella della mia vita, in questo momento.
E voglio che duri a lungo.
Ti Amo, amore mio.
Grazie di esistere, di permettermi ancora di respirarti, di immaginarti, senza lacrime che mi vengano dietro.
Ti Amo, micio. Voglio andare a vivere con te.
Voglio dormire con te.
Voglio fare l'amore con te.
Voglio farti da mangiare, voglio mangiare con te,
voglio fare la doccia toccando il tuo corpo bagnato,
voglio annoiarmi al tuo fianco,
senza mai stufarmi della vita insieme.
Ti Amo, e quello che hai detto questa sera, mi ha resa felice.
Semplice: felice.
23 settembre 2009
Giorno 1°
pena non si copre con il trucco, ed anch'esso, stanco e triste, si sente inutile e privo di
senso. Non ha più nessuno a cui mostrarsi.
Il pianto facile è una prerogativa che mi appartiene, ma solo adesso mi sembra di
averne l'amara e mai voluta conferma..
Allora ci sono le facce della gente sull'autobus. Bastano quelle, non ho bisogno delle
loro risate. Basta vederne le facce. Facce di persone che probabilmente non
conoscerò mai, eppure sono io stessa ad averle create, attirate a me, in un questi
istanti, per vederle ridere e schernire il mio pessimo, pessimo umore.
Bastano le facce, e le prime lacrime cominciano a lavare quel poco ombretto che
avevo messo per abitudine.
Ma le allontano, e ascolto una musica neutra, che mi ha accompagnato in così tanti
momenti della mia vita, che per fortuna ho imparato a farne uno scudo quasi fedele.
Ma poi il pensiero arriva comunque. Perchè tutte quelle facce e quel calore vorresti
sostituirlo con ben altro. Perchè in questo momento, il mondo lo fai tu. E vuoi che
accompagni la tua sofferenza, mostrandoti immagini che ti fanno male.
E' per questo che vedi ovunque ciò che ti ricorda lei. E' per questo che, dopo aver
resistito con una forza debole ma che non pensavi di avere, piangi vedendo che una
delle persone che ti è accanto è vestita solo di giallo e blu. Giallo e blu.
Le lacrime scendono quando il professore di filosofia parla del Tempo. Quando la
professoressa di inglese parla di ricordi. Quando durante l'ora di italiano scopri che
sono le 12 e 12 fottutissimi minuti. E ogni volta che guardi l'orologio, quei due numeri
fanno capolino, ricordandoti ciò che prima avevi dimenticato.
Non che davvero fossi riuscita a scordare quella mancanza. Ma a volte il nostro animo
la nasconde bene, ed alla minima scintilla di speranza, per un pensiero contorto e
spesso irrealizzabile, si riaccende un lume. Una candela. Come quelle che non
scorderò mai, quel pomeriggio.
Ma a volte ridi, sorridi, non ci pensi. Ed eccola. Oggi la notizia di un viaggio. Ti distrai,
per tornare bruscamente alla realtà, quando per almeno la quindicesima volta guardi
il cellulare. E scopri che come immaginavi, la realtà in certi momenti non ti stupisce
affatto e non torna indietro.
Eppure per qualche istante ti eri convinta. Dopo esserti svegliata, questa mattina,
senza comprendere perchè gli occhi ti bruciavano, eri ancora certa che nulla fosse
cambiato. Ed in alcuni momenti il tuo stesso corpo, e la mente, ti proteggono.
Ti convincono che non è successo, che te le sei immaginato. E allora per qualche
perfetto istante troppo breve, stai meglio.
E sorridi, pur solo con le labbra, e ti dici convinta, ti dici che puoi farcela. Non senza di
lei. Ma puoi farcela a riportarla da te. Perchè sei convinta che non può essere finita,
che è impossibile che sia finita così, da un giorno all'altro, senza rendertene conto.
Puoi farcela, perchè vivi al presente,e vivi come se lei fosse già qui.
Spiegatela al destino, la Legge di Attrazione.
Ditegli che deve fare come chiedo.
Ditegli di riportarla da me.
Fatemi mangiare, e fatemi passare questa nausea perenne di uno stomaco che si
ribella, di uno stomaco che non accetta e non capisce, e che vuole essere nutrito con
ben altro.
Dite alle mie dita di smetterla di accendere quel maledetto cellulare, di entrare e
uscire da quel maledetto gioco, di aggiornare queste pagine ancora e ancora.
Spiegate a qualcuno che quel bacio, così profondamente sentito per un istinto di
timore che ora ricordo bene, non era l'ultimo. Spiegatelo a me, spiegatelo a lei, o non
spiegatelo affatto.
Che quel profumo non lo sentirò in giro su qualcun altro, ma che potrò averne ancora,
su di me.
Perchè è quello che voglio. Ne voglio ancora.
Ne voglio ancora.
Perchè il Primo Giorno, è l'agonia di una routine che ti taglia i polsi con una lama
sottile, che brucia a lungo.
Ma una lama sottile, perchè è subdola e lenta, perchè si insinua ben sotto la pelle,
perchè è ancora bagnata di speranza.
La speranza che non esisterà un Secondo Giorno di agonia.
21 settembre 2009
Da qui, la strada cambia corso.
Non voglio aspettarlo, ma non posso fermarlo.
Al massimo possiamo cambiare drasticamente le cose.
Al massimo possiamo iniziare un capitolo nuovo.
Dentro me.
Dentro te.
20 settembre 2009
Il Poeta in guerra.
Sorridi, e ridi di ciò che ti uccide.
Ma se attiri ciò a cui pensi,
e se Tu mi hai sempre guidata a pensarla così,
se io ho attirato tutto questo,
perchè mi sono costretta a non pensare
che il tempo rovina le cose,
ed improvvisamente
sei proprio tu a prendere in considerazione che lo farà?
Sorridi, pensatore,
e ridi dell'abisso che ti porge la mano.
Sorridi ma non pensare
che servirà a salvarti.
Sorridi, e ricorda
che ti uccide la matita
con cui ogni giorno combatti.
Sorridi!
18 settembre 2009
Beato chi di pensiero si disseta
Dormite bene, voi,
pensatori i cui pensieri distraggono l'amore.
Mai sazi di sapere,
dimenticate d'aver fame e sete di ben altro.
Beati, perchè colui che conosce il proprio bisogno,
sa di non poterlo nutrire.
Beati, perchè sperate ancora che il pensiero
vi accompagnerà fedele, nella vita.
Beati, perchè il sapere
è un amante
sincero.
16 settembre 2009
Anche l'altrà metà del cuore, vorrebbe vivere
E' evidente che ogni strada a suo modo può essere bella e brutta la tempo stesso.
Ripensandoci,
ci sono occasioni che ho sfiorato ed ha cui ho rinunciato,
o ho dovuto rinunciare.
7 settembre 2009
La Madre fa crescere gli alberi. Sotto la loro ombra, nascono i fiori.
Le cause a cui ho attribuito questa mia mancanza, sono state varie. All'inizio il tempo, poi le idee, che non c'erano, quindi la storia, che ormai non sembrava più essere di mio gradimento. Infine gli amici, e tutto ciò che è entrato nella mia vita.
La causa ultima e più efficace, è sempre stata quella del cambiamento.
Come se quel che sono diventata con il tempo, fosse un essere che non conosceva più il significato della parola "pensare".
Forse tu, amore, sei stata mandata da me per questo.
Per far sì che ricominciassi a pensare.
Per far sì che capissi che non avevo mai smesso di farlo.
Ed ora, quante volte mi è capitato di sentire quel vecchio desiderio di andare davanti alla tastiera e riempire di parole quel foglio? Troppe. Ed ognuna di quelle volte, è stata interrotta da qualcos'altro.
Che il significato di questo, sia che il fato non vuole che io scriva, potrebbe essere.
O forse è perchè la scrittura, adesso, vorrebbe rappresentare solo me stessa, e non può essere relegata ad un personaggio qualsiasi che, con tutte le sfaccettature possibili, rimarrà sempre relegato a fogli di carta. Forse persino solo a byte.
Ma quando decido di scrivere mi distraggo, come in questo momento. Mi distraggo per colpa di me stessa, di quell'ego o anima o qualunque cosa sia, che reclama la sua parte di parole, e che vuole essere saziata dall'estro improvviso che mi viene. Nutro l'anima di queste parole che la descrivono, e dimentico di creare disegni d'altri spiriti, come mi ero preposta di fare.
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"Madre è chi nutre il
bambino e da' lui la possibilità di crescere, nutritoed
apprezzato.Chi cresce privo di
fame e disprezzo, può infine goderedell'Arte.Essa è il mezzo per
raggiungere la felicità"
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Lasciatemi dormire, pensieri.
E buonanotte, amore.