22 giugno 2009

Non è Eterna, ma esiste.

A volte trovo che la felicità sia pericolosa.
Delle volte immagino quasi che non esista, che l'uomo non possa mai essere completamente soddisfatto,
e che ricorda di esserlo stato nel proprio passato,
senza però esserlo stato davvero nel momento in cui tale passato era presente.

Ma nell'ultima settimana ho scoperto che la felicità esiste. Una felicità tranquilla, ma piena. Una felicità che non ha spigoli, che procede dolcemente, con qualche curva, e che, lenta, avanza pacata, mai stanca, semplice, dolce.
Esiste e l'ho vissuta per una settimana.
Ciò che ritengo improbabile, però, è che possa essere eterna.
Sopraggiunge sempre qualcosa a spezzarla. Nel mio caso purtroppo è cominciata quando già conosceva il suo destino. Ho voluto accoglierla, tutt'ora l'accolgo, in futuro ancora l'accoglierò, ma so che non sarà mai completa, mai infinita, mai del tutto priva di ansia.
L'ansia di andare via.
Lo spazio e il tempo, quelli sono netti ed inesorabili.

Con te, micio, ho vissuto degli istanti bellissimi, interi minuti, intere ore, persino giorni interi a cullarmi in un amore nuovo eppure così dolcemente familiare. Accogliente, morbido.
Con te mi sono cullata in questo amore, turbata solo di tanto in tanto dall'andare del tempo, a cui però tentavo di non pensare.
Sono stata così bene, in questi giorni, ed ho capito che a volte la frase "le parole non bastano" non è solo una frase costruita, ma parla di verità. Ha ragione. Non bastano, le parole, a descrivere momenti tanto intensi e meravigliosi.

So solo che non bastano nemmeno a farli tornare. Nemmeno a non farli finire.
Non bastano a descrivere la profonda tristezza che sto provando,
ora che sei lontana da me.

Tutto quello a cui sono tornata improvvisamente è diventato grigio ed inutile, senza colori, decisamente vuoto, senza forma o suono, non mi interessa, non mi invita ad interagire con il mondo che mi trovo davanti.
Mi sento vuota e senza scopo, come se non mi potessi più divertire, fin quando non ci rivedremo, tra un mese.
Un mese di attesa.

Ultimamente sto vivendo di attesa, e vorrei non fosse così. Vale la pena, certo, eppure vorrei passarlo con te, questo tempo.

Ho deciso, sai?
Se dovrò morire ora, vorrò essere lì con te, perchè tu sia l'ultima cosa che guarderò con gli occhi. Potrebbe essere la fine migliore che potrei aspettarmi, ora.


Mi vergogno ad usare parole tanto consumate, ma sei la mia vita, micio, e voglio che tu lo sappia, anche se lo sai già, e te l'ho ricordato migliaia di volte. Sei la mia vita.
Ti amo.

9 giugno 2009

Riconoscenza a chi regala vita con gli interessi

Non hai una vita tua.
Quella che hai ti fa schifo.
Allora ami Lot,
che ti regala una vita migliore.

Poi la tua vita reale si fonde con quella di Lot, e improvvisamente Lot diventa la cosa più importante che hai.
Ma poi da Lot improvvisamente esce fuori una nuova realtà.
E ritorni a vivere per davvero.
Scopri che Lot ti ha regalato qualcosa di stupendo.
La tua vita è bellissima.
Sei innamorata.
Vorresti vivere la tua vita per come è ora ogni istante.

Non hai più bisogno di Lot.
Lot diventa una perdita di tempo. Quel tempo che vuoi dedicare alla vita che hai ritrovato.
E diventa un peso,
e poi infine lo odi,
perchè la tua nuova vita, nonostante tutto,
è nata proprio da Lot, e non può scindersene
senza sanguinare.

E quindi, ora che hai trovato quello che cercavi,
è proprio chi te lo ha fatto trovare
che te ne nega una parte.

Eppure dovrei essere riconoscente.
Razionalmente, Lot è divertente, interessante, a volte istruttivo, innocuo nella maggior parte dei casi.

Ma non si può essere solo e unicamente razionali.
Ci sto provando.
Ma
non
è
così
semplice.

(S.W.A.)

P.S. Ne sono consapevole. Sto rischiando. E potrebbe punirmi
.

5 giugno 2009

Il colore dell'Invidia

L'invidia ha il colore livido del viola, e non è affatto verde come ti vogliono far credere.
E' violenta, anche se le piace insinuarsi piano nelle nostre membra e aggredirci dall'interno.
L'invidia non ha ragione, non riesce a pensare, dimentica anche chi è, e sostituisce ogni idea di affetto con l'avversione.
Un aggressività immotivata, un sorriso falso e gesti che celano rancore.
E' sentirsi inferiori, o più sfortunati,
ma invidia è anche pensare di essere migliori ma essere gli unici ad accorgercene.
Invidia, che sentimento orrendo, che peccato terribile, che emozione scorretta.
Odiare la felicità di un amico.
Odiare la sua fortuna.
Odiare la sua bravura.

L'invidia insegna cose ingiuste, guida le mani sbagliate, chiude e apre labbra senza criterio.
Abbassa gli sguardi, e li rialza più cupi, violenti, crudeli, affamati, mai contenti..

Chiede più di quanto può avere, ottiene senza che sia il fato a deciderlo, e si prende tutto, si prende troppo.
Si prende anche la felicità,degli altri e la getta via. E ci strappa la nostra. Per lungo tempo.
A volte per sempre.

Lo so. Ognuno di noi lo sa. Eppure siamo tutti ammalati di questa malattia.
E non riesco a guarire.