12 luglio 2011

Strappando il velo nero..

Quanto segue, l'ho trovato da poco, a distanza di piu' di un anno, e ci tengo a conservarlo. Era importante.
 
Io credo che sia successo oggi, per l'esattezza qualche minuto fa, che è finito questo amore. 
Credo che sia stato nel momento esatto in cui lei mi ha detto 
"mi sto abituando a stare da sola".
Perchè in quel momento io non ho sentito quella frase, ma ho sentito chiaramente, lucidamente, completamente, le parole
"sto imparando a non amarti più". 
 
Questo mese.
E' stato uno strascico così lungo, passato tra i dubbi e le incertezze di non aver fatto la cosa giusta, passato per la felicità del suo nuovo lavoro, passato per il paradosso del "ci sentiamo più adesso che prima", passato per le lacrime che ho pianto quando solo DOPO che l'ho lasciata, incredibilmente mi ha detto le due cose che in un anno e mezzo avrei tanto voluto sentirmi dire,
"sono gelosa di te perchè adesso so che il tuo amore non è più scontato"
e un'altra frase ancora più bella, che paradossalmente non ricordo, adesso,
come se la musica che sto ascoltando coprisse completamente i ricordi
per non farmi pensare a quanto tutto questo sia a dir poco
assurdo,
a dir poco
triste.
 
Lo capisci? Il mio amore era dato per scontato. Il mio amore era banale, era una regola, era una cosa appurata, già detta, vecchia, abituata, dimenticata. 
La amavo così tanto, come non ho mai amato nessun altro al mondo, come non so se riuscirò mai più ad amare qualcuno. La amavo così tanto da costringermi a darle tutte le certezze, tutte le certezze al mondo, in qualunque modo, in qualunque maniera, perchè capisse che non l'avrei abbandonata. E ci sono riuscita così bene che per lei non serviva più dare da bere alle radici di quell'amore, perchè erano radici forti, erano radici che non potevano morire.
Ho dovuto strapparle e far morire tutta pianta, per ottenere, mentre stava morendo, l'acqua che aveva desiderato. Ma era tardi, e così 
oggi
esattamente oggi
anche lei ha rinunciato.
 
E' finito oggi, e la fine di qualcosa è così struggente, è così disperata, è così terribilmente inesprimibile, che esplodo dalla voglia di raccontare a qualcuno quello che vedo ora. E' per questo che scrivo a te, forse perchè puoi capirlo, forse perchè se nulla accade a caso allora magari anche queste parole potrebbero non capitare lì per errore.
Se riesci ad accettare che ti scriva tutto questo, e sono sicura che puoi farlo, allora mi farà piacere condividere con te questa corrispondenza.
 
Altrimenti basta la tua parola, senza remore, senza dispiaceri. 
 
 
E' come se poco fa avesse suggellato la fine di un amore che era cessato solo in teoria. Perchè non era cambiato nulla, ed è solo una settimana che sentivo qualcosa di diverso, nel nostro non cercarci più. E adesso ho solo aperto gli occhi, e lei stessa me lo ha detto senza rendersene conto. Adesso, solo adesso, la "mia" Lei è morta. 
Mi sento come se fossi in profondo lutto verso la me vecchia e la Lei che era nella mia testa.
Vorrei che potessi vedere il velo nero che sto strappando,
nella mia testa.
 
Fino ad oggi, a distanza di un mese, non avevo mai pianto davvero per lei, da quando l'ho lasciata.
Fino a questo momento 
non eravamo ancora
morte.
 
 
L'Amore, non quello che si ha per tutte le creature del mondo, ma lo stesso che c'era tra me e Lei, tra te e Lui, quell'Amore,
ci mette un mese prima di darsi la morte?
E' così poco..
 
Claudia.
 
 
P.S. scusa gli "a capo" strategici. Li faccio dove respiro credo, mi vengono naturali.

(24 Maggio 2009)

5 luglio 2011

Credere

Ho deciso che voglio crederci, e che forse sono solo io a convincermi che non sia così.
Basta mettere le mani avanti, e basta dare tutto per scontato.
Voglio crederci, perchè è una cosa bella, e perchè mi fa stare bene.
Voglio crederci perchè è impossibile che non significhi nulla.
In effetti,
significa molto.
Me ne rendo conto sempre di più.