No, mia mamma ha fatto troppo per me. L'ho trattata troppo male. Le voglio troppo bene, anche se non si direbbe, per negarle quello che oggi ho avuto la soddisfazione di darle. Al concerto ci andrò con lei. E ciò non toglie che proprio oggi hai dovuto chiedere la parte che ti spettava, ed ho dovuto dirti 'no', come non ti aspettavi avrei fatto. Un tempo non l'avrei mai fatto (e infatti mi davi per scontata?). Ma è colpa tua. Che hai esitato.
Anche se in sincerità, penso che sia stato il Destino ad averci volute lontane, per quell'occasione. O che almeno fossimo meno ambigue.
Da te voglio tornarci. Ma non vorrei fosse per la nostalgia di un dolore che almeno non era il vuoto, come ora. E quest'estate, che farò? Lo so, lo so che cosa sono, io. E' stato un salto così grande, per le mie esili ali, che ora tremano, e vorrebbero tornare indietro. Oddio, no. Non tornare.
Consciamente lo so, ciò che non voglio.
E allora perchè? Nostalgia? Amarezza? Gentilezza? Speranza?
Chi mette alla prova le mie scelte?
Il peggio è che comunque vada, finirà male, in delusione o tragedia. Noia o disperazione. Eh.
E la piuma.